giovedì 9 luglio 2009

Mantenitore di spazio

Secondariamente alla perdita precoce di elementi dentari decidui, si assiste al movimento e all’inclinazione dei denti vicini con conseguente riduzione dello spazio necessario all’eruzione dei corrispondenti permanenti. La crescita ed il mantenimento della posizione corretta di un dente è il risultato di un equilibrio di forze create dal contatto con i denti contigui ed antagonisti, dai tessuti parodontali e della muscolatura della lingua e della guancia. Il prevalere, la diminuzione o la mancanza di uno di queste forze comporta lo spostamento dell’elemento dentale. Alcuni esempi sono l’estrusione di un dente antagonista e lo spostamento o l’inclinazione dei denti contigui all’elemento dentario mancante. In quest’ultimo caso durante la permuta dentaria si può verificare un aggravamento del quadro di carenza di spazio, con difficoltosa eruzione del dente permanente corrispondente. Nel momento della permuta dentaria si nota un aumento del diametro anteriore (intercanino) dell’arcata e la comparsa dello “spazio libero”, da noi odontoiatri inteso come lo spazio rimanente dalla sostituzione dei canini e dei molari da latte con i canini e i premolari permanenti. Una alterazione di questi due fattori, perciò una crescita sfavorevole e la perdita dello spazio libero, in presenza di perdita precoce di un dente da latte, comporterebbe la già citata problematica eruttiva del dente permanente corrispondente. Uno spostamento dentario per mancanza di elementi decidui, persi precocemente, comporta la deviazione della linea mediana, l’inclinazione degli elementi contigui con chiusura dello spazio residuo e l’estrusione dell’elemento antagonista. La causa più frequente di perdita dei denti decidui è la patologia cariosa destruente, che molto spesso comporta l’estrazione del deciduo stesso, a volte ancora quando il germe del permanente sottostante non è in grado di erompere. Anche l’ avulsione traumatica dei denti anteriori è tra le cause di perdita dei decidui. Anomalie dentarie quali agenesie, fusioni o anchilosi possono richiedere l’utilizzo di un mantenitore di spazio. La valutazione dell’indicazione di applicazione del mantenitore di spazio viene fatta in base a:

- sviluppo degli elementi permanenti sottostanti;

- età del paziente;
- rapporto fra spazio disponibile e spazio richiesto;
- tipo di dente mancante;
- tempo trascorso dalla perdita dell’elemento.


I mantenitori di spazio si dividono in due categorie: mobili e fissi. Il mantenitore può anche essere utilizzato, oltre che per il suo scopo primario, anche per determinare piccole correzioni ortodontiche o per una momentanea sostituzione dell’elemento dentario perso, quindi a scopo estetico, inserendo nello stesso apparecchio denti prefabbricati o appositamente costruiti. Ovviamente un buon mantenitore di spazio deve possedere caratteristiche che non causino danni iatrogeni. Non deve interferire sull’accrescimento osseo, sull’eruzione e sul movimento fisiologico del dente permanente. Deve consentire una perfetta igiene orale. Non deve risultare dannoso per i tessuti molli. Deve essere di facile rimozione ma comunque resistente alle deformazioni. Quindi lo scopo principale del mantenitore di spazio è l’intervento intercettivo di una malocclusione per spostamento dei denti contigui e antagonisti. Questa piccola accortezza consentirà di evitare terapie ortodontiche complesse e prolungate, in assenza di altre anomalie occlusali.