giovedì 3 gennaio 2008

Importanza del fluoro in odontoiatria


L'uso delle sostanze a base di fluoro è il metodo più efficace per prevenire e controllare la carie, esso penetra gli strati più superficiali dello smalto e si lega agli ioni calcio che formano l'idrossiapatite, ancorandoli insieme, in modo da renderli più resistenti all'attacco degli acidi prodotti dal metabolismo dei batteri. Inoltre il fluoro ha importanti effetti terapeutici e preventivi sul controllo delle infezioni parodontali. Il fluoro se ingerito viene assorbito dalla mucosa gastrica e entra nel sangue che lo veicola a tutti gli organi e a tutti i tessuti; specialmente a quelli calcificati (denti e ossa) dove si deposita, mentre, viene eliminato dalla saliva, dal sudore, dalle feci e dall'urina e una piccola quantità nel latte materno.

  • Come si applica il fluoro? Le applicazioni del fluoro a concentrazioni elevate vengono fatte e prescritte solo da persone autorizzate (Dentisti e Igienisti Dentali), invece quelle a concentrazioni basse vengono fatte direttamente dai pazienti tramite dentifrici e collutori a base di fluoro. Una corretta alimentazione e igiene orale più le applicazioni del fluoro riducono insieme il rischio della malattia cariosa. L'acqua potabile dovrebbe contenere una quantità modesta di fluoro. Spesso tale quantità è troppo bassa e quindi aumenta l'incidenza di carie. In questo caso bisogna aumentare l'assunzione del fluoro per via sistemica tramite pillole, compresse e gocce da somministrare in dosaggio proporzionale all'età.
  • Effetti collaterali del fluoro. Un'assunzione eccessiva di fluoro può dare tossicità che si manifesta con nausea, diarrea, vomito, dolori addominali nonché sete e salivazione accentuata. Se il problema non viene risolto subito può portare ad arresto cardiaco e paralisi respiratoria. Un'altro effetto collaterale che si può avere in caso di somministrazione eccessiva di fluoro prima dell'eruzione dei denti è quello della fluorosi dentale. Si manifesta con piccole macchie bianche, opache ed irregolari sullo smalto.
  • Conclusioni. Il fluoro preso per tutta la vita in dosi non tossiche non provoca nessun alterazione alle funzioni degli organi ed apparati. Studi scientifici ne attestano benefici e compatibilità con l'organismo. Essendo contenuto anche negli alimenti e nell'acqua spesso si raggiunge una dose ideale anche solo dall'uso di un buon dentifricio a base di fluoro o collutori a base di fluoro.

martedì 1 gennaio 2008

Il colore dei denti



Il colore dei denti è personale, un po' come il colore dei capelli, ognuno ha il suo, che varia se pur di poco da individuo a individuo. Il “bianco naturale” dei denti incorpora lievi sfumature sui toni del giallino e del grigio chiaro, a volte del bruno o del rossiccio, più o meno accentuate, che aumentano d’intensità dal bordo libero al colletto gengivale di ogni singolo dente. Studi scientifici hanno dimostrato che i canini tendono ad avere un colore leggermente più carico degli altri elementi dentari.

Non è lo smalto che determina il colore dei denti. Esso infatti non possiede alcun colore proprio, è traslucido proprio perchè formato da cristalli di idrossiapatite: dalla sua superficie traspare il colore della dentina sottostante. Col passare del tempo e soprattutto se non c'è una corretta e costante igiene, lo smalto tende a colorarsi assorbendo pigmenti da cibi e bevande (cola, caffè, liquirizia ecc.). Ciò fa sì che con l’invecchiamento i denti si scuriscano e perdano la loro originaria brillantezza.

Le nuove tecnologie e materiali al servizio dell'odontoiatria, consentono di riportare il colore dei denti al bianco naturale e con diversi trattamenti sbiancanti si può anche arrivare ad ottenere un bianco un po’ “artificiale”, tipo “porcellana smaltata”, ma che non possiede le normali sfumature di colore.